AGRIGENTO. «Ritengo incongrua la mia candidatura rispetto al progetto complessivo pensato dal Pd per Agrigento. Se si ritiene che il percorso delle primarie deve essere corretto, si faccia una discussione franca con gli alleati. Penso che non va rimesso radicalmente in discussione». Lo dice il deputato del Pd Angelo Capodicasa, che non ha accettato la proposta di candidatura a sindaco della città dei Templi, avanzata dal suo partito dopo la scelta dei democratici di scaricare il vincitore delle Primarie del cartello «Agrigento 2020» Silvio Alessi, vicino a Forza Italia, e che ha poi determinato le dimissioni del presidente del Pd in Sicilia Marco Zambuto.
«Questa vicenda è diventata un caso nazionale per motivi più o meno fondati e per una serie di depistaggi - prosegue Capodicasa - Bisogna tornare a discutere. Il Pd non può ritirarsi in modo autoreferenziale. Ha lavorato a questa coalizione, l'ha costruita, non è stata imposta da nessuno . Non sono l'ideatore e non ho sostenuto il candidato che ha vinto ai gazebo, ma ho condiviso questo percorso. Non capisco perchè il Pd deve rimetterla in discussione dopo averci lavorato per sei mesi». Capodicasa, spiegando i motivi della sua decisione, aggiunge: «Il progetto per Agrigento andava in un'altra direzione e sono state fatte le primarie. Va fatto un ragionamento politico su come il Pd deve stare in questa partita. Dobbiamo mettere in campo una coalizione che decida il programma, cosa fare e il candidato».
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