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"Agrigento 2020" va avanti, Alessi confermato candidato a sindaco

Riunione ieri pomeriggio per confermare l’accordo raggiunto tra Voce Siciliana e Patto del territorio. Si andrà avanti, anche senza il Partito democratico

AGRIGENTO. Agrigento 2020 “esiste” anche senza il Partito democratico. Con Silvio Alessi candidato a sindaco. Lo hanno deciso ieri, al termine di un incontro che si è svolto nella sede del Pdr, i rappresentanti delle liste Sicilia democratica, lo stesso Pdr e Patto per il territorio. Mancava solo il Pd, che invece sta scegliendo la soluzione interna, riunito col segretario regionale Fausto Raciti ed i presidenti dei circoli cittadini.

Erano presenti: Michele Cimino, i rappresentanti della lista ex Articolo 4 del deputato regionale, Salvatore Cascio, c’era anche Piero Macedonio del Patto ed i due candidati alle primarie: Piero Marchetta e Peppe Vita. Non c’era il quarto candidato alle primarie, l’esponente Pd, Epifanio Bellini. «Vogliamo ripartire dal valore storico che le primarie hanno avuto per questa città - dice Michele Cimino -. Io ho chiesto ad Alessi, ma anche agli altri candidati delle primarie di rilanciale il progetto. Il mio appello vale anche per il Pd. Io, inoltre, sostengo il ruolo dei partiti. C’è chi si candida imponendo ai partiti che lo sostengono di farlo in forma anonima e senza simboli di partito nelle liste. Io credo invece che i partiti ci devono mettere la faccia. La gente deve sapere di chi è la responsabilità, nel bene e nel male. Non si salva Agrigento con un progetto insipido e senza ruoli».
«Vogliamo ripartire dal risultato delle primarie – aggiunge il coordinatore del Pdr per Agrigento, William Giacalone – e dal vincitore Silvio Alessi. La coalizione è più che mai viva. Non è che si è alzato un socio (tra l’altro di minoranza) – aggiunge – e la società si scioglie. Stiamo aspettando la decisione di Silvio Alessi, che ancora non ha sciolto la riserva ma stasera (ieri sera ndr) è con noi e ci sta dicendo che non ci sono motivazioni politiche alla base della sua decisione. Ma che se rinuncia lo fa solo per questioni legate alla sua professione di imprenditore».

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