AGRIGENTO. Dopo il Pd anche il Megafono è pronto a «mollare» Silvio Alessi, vincitore delle primarie della 'strana alleanza' ad Agrigento. Interpellato dall'ANSA, il governatore Rosario Crocetta, ispiratore del Megafono, è netto: «Il Pd decide le candidature, quindi come qualsiasi dirigente, e iscritto, rispetterò le scelte del mio partito». Crocetta si allinea dunque al segretario siciliano dei democratici, Fausto Raciti, che non riconosce Alessi, perchè «non rappresenta la nostra gente e il centrosinistra» e ha convocato per domani a Palermo i dirigenti agrigentini del partito per concordare un exit strategy, probabilmente la scelta di un nuovo candidato a
sindaco della città dei Templi.
Sotto il cartello «Agrigento 2020», che ha organizzato le primarie, oltre al Pd e a partiti minori del centrosinistra, c'è anche il Megafono. Il governatore fino a ieri è stato tra i pochi a spendere parole a favore di Alessi definendolo espressione della società civile; l'imprenditore invece è stato contestato da diversi esponenti del Pd per i suoi rapporti con Forza Italia, tanto da essere in passato vicino a una candidatura, e per avere rivelato le sue simpatie nei confronti di Silvio Berlusconi.
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