RACALMUTO. Le casse comunali sono vuote. L'aver pagato le ditte per la raccolta dei rifiuti solidi urbani - raccogliendo le indicazioni del prefetto Nicola Diomede - ed evitando di fatto che si bloccasse la raccolta ed il conferimento, ha fatto sì che le difficoltà finanziarie aumentassero fino al punto che il pagamento degli stipendi degli impiegati comunali, sia di ruolo che "precari", sia a rischio. Servono complessivamente 229 mila euro circa. Forse qualcosa in meno se si considera che per pagare la parte contributiva il Comune ha altri 15 giorni circa di tempo. Soldi che però, al momento, non ci sono.
E per la prima volta nella storia dell'amministrazione Messana gli stipendi non saranno pagati in tempo. «Ci possono essere delle difficoltà, delle oscillazioni - ha ammesso l'assessore competente Salvatore Manto - . Attendiamo però il trasferimento di fondi dalla parte della Regione. Il decreto è stato firmato lo scorso 15 febbraio, occorre attendere il relativo iter burocratico ossia la procedura dei mandati di pagamento». Con questo mandato di pagamento, al Municipio, dovranno arrivare 300 mila euro circa. I soldi sufficienti, insomma, per fronteggiare - anche se in ritardo - il pagamento degli stipendi degli 80 impiegati di ruolo e dei 76 "contrattisti" a tempo determinato. Perché a Racalmuto, compresi i 60 lavoratori Asu, sono complessivamente 243 i lavoratori in servizio al Comune di Racalmuto. E la spesa per il personale supera, dunque, il 50 per cento di quella corrente. I mugugni dei dipendenti, sia di ruolo che precari, rischiano, adesso, di trasformarsi in plateali proteste.
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