FAVARA. Dal primo gennaio lavorano in regime di volontariato non sapendo se potranno ricevere gli stipendi per l'attività svolta. Sono le 26 operatrici dei due asili nido comunali, appartenenti a due cooperative del privato sociale, che da circa 20 anni tengono in piedi le due strutture. Un'altalena di tensioni, preoccupazioni, speranze che ieri hanno avuto il loro picco sfociando in una presa di posizione senza precedenti. Il personale dei due asili ha occupato la stanza del sindaco. Ovviamente, senza violenza ma col precipuo obiettivo di far confluire l'attenzione della politica sul disagio che sta vivendo. "Siamo passate da momenti di euforia ad altri di sconforto - dicono le 26 operatrici, tra personale educativo e ausiliario - perché alla garanzia che il servizio non sarà interrotto, di fatto notiamo che nulla si muove in tal senso e che già sono trascorsi 50 giorni dall'inizio dell'anno". Sostengono che la recente normativa statale, che ha modificato le procedure d'appalto, non incide sulle gare afferenti i servizi sociali. Chiedono, inoltre, perché non si è proceduto, nonostante le promesse, a far proseguire il servizio in regime di proroga. La confusione, per la verità, non manca e non sembra che i dubbi siano stati sciolti da un parere espresso dal legale del Comune. Nelle prossime ore sono stati fissati altri incontri con la burocrazia comunale per capire se si possa trovare una via di uscita a una situazione che coinvolge anche cento famiglie accogliendo,ognuno dei due asili nido, 50 bambini, tra lattanti e divezzi. "Stiamo facendo di tutto per salvare le due strutture - dice il sindaco Rosario Manganella - ma le decisioni non solo soltanto politiche in quanto implicano le responsabilità del personale comunale che deve istruire le pratiche e mettere le firme sui conseguenti atti. E in un momento di confusione legislativa gli approfondimenti appaiono più che legittimi". ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI