AGRIGENTO. Mentre esplode la bufera giudiziaria in municipio, con l’inchiesta su presunte “tangenti” sull’elaborazione degli strumenti urbanistici, i partiti continuano a proiettare la propria azione verso le amministrative di primavera. La discussione politica in atto riguarda le primarie del centrosinistra, che si faranno. Confermata la data già stabilita, cioè quella della festa della donna, 8 marzo. Lo conferma il segretario provinciale del Partito democratico, Peppe Zambito. E’ slittato solo il termine per la presentazione delle candidature che in un primo momento era stato stabilito per il primo febbraio.
Convention del Pd
Tramontata l’ipotesi di candidare a sindaco il parlamentare nazionale, Maria Iacono, il Partito democratico si riunisce per cercare al proprio interno un candidato da proporre al tavolo della coalizione Agrigento 2020. Sabato nel pomeriggio, presso la sede dell’unione provinciale del Pd, si terrà un vertice con i parlamentari nazionali e regionali, i segretari dei circolo cittadini ed il segretario regionale, Fausto Raciti. Lo annuncia Peppe Zambito, che nella qualità di coordinatore della coalizione, ha anche predisposto la convocazione del tavolo delle trattative, allargato anche al Patto per il territorio, per lunedì 9 febbraio alle 18.
Macedonio: Senza primarie noi siamo fuori
«Se non saranno celebrate le primarie noi del Patto per il Territorio potremmo uscire da Agrigento 2020. Piero Macedonio ha le idee chiare e rilancia: «Il Pd non abbia paura della valenza dei candidati proposti da altri se non ha nessuno al proprio interno. Il cammino intrapreso è quello giusto non solo per dare un sindaco a questa disastrata città, ma anche per amministrarla (la governabilità data dall’unione di più forze) con un programma stabilito a priori e condiviso».
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