FAVARA. Circa 6 mila avvisi di accertamento Ici relativi all'anno 2009 sono stati notificati ad altrettante famiglie favaresi provocando stupore, risentimento, incredulità. In un momento in cui molti cittadini sono chiamati a fare i conti con l'Imu sui terreni agricoli (il pagamento è in scadenza al prossimo 10 febbraio), arriva una stangata che proprio non si manda giù. E tutti la contestano. C'è, infatti, chi sostiene di averla pagata, c'è chi ammette di non essere più in possesso delle ricevute di versamento, c'è chi confuta la regolarità della notifica avvenuta oltre i canonici cinque anni. Insomma, il credito vantato dal Comune sarebbe prescritto. E' proprio così? "In riferimento alla contestazione di nullità dell'atto impositivo per decadenza dei termini della notifica - precisa il responsabile dell'ufficio tributi del Comune, Giuseppe Capodici - si riscontra una sentenza della Cassazione del 4 marzo 2014 in cui si evidenzia, in tema di notificazione degli atti, il momento in cui la notifica si deve considerare perfezionata per il Comune che è diverso da quello in cui si perfeziona per il destinatario". In altre parole, gli uffici comunali considerano avvenuta la notifica al momento della consegna degli avvisi di accertamento all'ufficio postale (consegna avvenuta prima del 31 dicembre 2014) anche se ai cittadini il plico è arrivato tra gennaio e febbraio 2015. Ma al di là dei termini di prescrizione che, stante alle considerazioni degli uffici comunali, non sembra che si siano maturati, non sono mancati i problemi nel passaggio dei dati dall'Aipa spa al Comune dopo che quest'ultimo, nel 2013, ha ripreso la gestione del servizio di riscossione dei tributi che era stato esternalizzato nel 2007. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI