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Verso le elezioni ad Agrigento, la "grande coalizione" va avanti

Il tavolo di concertazione politica “Agrigento 2020” prosegue l’iter che porterà alle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco della città

AGRIGENTO. Il “tavolo di concertazione” politica “Agrigento 2020” prosegue l’iter che porterà alle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco della città. Ieri, convocata dal presidente della coalizione, Peppe Zambito, presso la sede del Partito democratico, si è svolta una nuova riunione per programmare le primarie. Non c’era nessun rappresentante dell’associazione “A viso aperto” di Enzo Campo, né lui e nemmeno Peppe Riccobene che aveva partecipato all’ultimo vertice prima delle polemiche “scoppiate” per l’allargamento al Patto per il territorio ed all’Udc. C’erano invece Piero Macedonio, fondatore del Patto (da non confondere – ci tiene a precisare il medico agrigentino – con Forza Italia) ed il deputato regionale dell’Udc, Margherita La Rocca Ruvolo (che ha partecipato alla riunione ma si è riservata di fare un approfondimento interno al partito prima di sottoscrivere il verbale”. Nella riunione di ieri, alla quale hanno partecipato tutte le anime dei partiti di centrosinistra: Pd (Zambito), Pdr – Voce siciliana (Cimino), Megafono (Lo Bello), Sicilia democratica (Totò Cascio), oltre a La Rocca e Macedonio, è stato deciso di estendere l’esperienza della coalizione anche agli altri Comuni agrigentini chiamati al voto: Licata, Raffadali (entrambi commissariati), Ribera, Cammarata, Siculiana e Realmonte (dove i sindaci sono in scadenza di mandato). E poi si è parlato del programma da stilare per la città di Agrigento. Si è notata l’assenza dell’associazione “A viso aperto” e l’argomento è stato motivo di discussione.

A proposito di questa assenza, è intervenuto Enzo Campo che ricorda a Peppe Zambito, segretario provinciale del Pd, di aver sempre ribadito la sua posizione: «Non avrei mai partecipato – spiega l’avvocato Campo - ad una coalizione politica o anche solo elettorale che comprendesse anche Forza Italia – ancorché altrimenti denominata. Ho solo espresso il mio personale dissenso che non vincola e non obbliga nessuno, neanche il movimento “A viso aperto” del quale faccio parte: il movimento, se lo crede, può continuare a stare comodamente seduto al tavolo che a me pare sghembo e sgangherato, ma non può obbligare me a farlo; preferisco stare in piedi e lontano da quel tavolo.

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