Agrigento

Venerdì 22 Novembre 2024

Sciacca Terme, salta il referendum per cambiare nome alla città

SCIACCA. Salta il referendum per cambiare il nome della città, da Sciacca a Sciacca Terme. Il presidente del consiglio comunale, Calogero Bono, ha convocato per lunedì 22 dicembre la conferenza dei capigruppo, ma l'orientamento che emerge è quello di chiedere alla Regione, che ha già emanato un decreto che autorizza il Comune a svolgere la tornata referendaria, ma entro il 15 febbraio del 2015, di accordare un rinvio. Il referendum costa 90 mila euro e al momento a palazzo di città non si può certo impegnare questa somma. "Prenderemo contatti con la Regione - dice il presidente del consiglio comunale, Calogero Bono - per un rinvio rispetto alla data del 15 febbraio 2015. Da parte delle forze politiche c'è tutta la volontà di portare avanti il progetto. C'è, però, una spesa notevole da affrontare e non è una scelta che può essere presa a cuor leggero". Bono vuole sentire i capigruppo per concordare una linea comune anche per la richiesta di rinvio, puntando ad agganciare il referendum per cambiare il nome della città a una tornata referendaria nazionale che potrebbe svolgersi nel 2015. "Dobbiamo sfruttare ogni possibilità - dice il presidente del consiglio comunale - per andare avanti con il referendum, ma non gravando il Comune di spese in un periodo come quello attuale". Nel 2003, durante la giunta guidata da Ignazio Cucchiara, per questo referendum non è stato raggiunto il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto che sono andati alle urne. Giuseppe Ambrogio, consigliere comunale del gruppo Patto per il Sud Sciacca Terme, è tra i principali sostenitori dell'iniziativa. Nel 2011 ha presentato una prima mozione in consiglio, assieme al rappresentate del Pd Francesco Fiorino. Nel 2012, nella nuova consiliatura, l'ha riproposta, questa volta da solo. "   ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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