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Comune di Agrigento, Settembrino all’attacco: «Giammanco ritiri gli ultimi atti»

AGRIGENTO. Lo scontro tra il Consiglio comunale e l’amministrazione attiva, rappresentata dal commissario Luciana Giammanco, è ormai ufficiale. dopo gli attacchi ricevuti da diverse componenti consiliari su alcuni atti del commissairo ritenuti quantomeno «inopportuni», adesso a dire la sua è il presidente del Consiglio carmelo Settembrino che «invita» la Giammanco a confrontarsi meglio e più frequenteente con l’unico organo elettivo dell’Ente. «Coinvolgere nelle scelte di natura politica, il Consiglio comunale - dice Settembrino - non solo sarebbe un gesto garbato istituzionalmente, ma significherebbe anche rispettare legittimamente la volontà di un territorio e di una popolazione.

Fermo restando il buon rapporto di tipo personale, come rappresentante dell’organismo, eletto democraticamente dai cittadini non posso che rammaricarmi per alcune decisioni prese dal Commissario in ordine a questioni che hanno provocato la reazione negativa della gente e dell’intera Assise cittadina». E il riferimento è al recente improvviso scongelamento Fondazione Teatro Pirandello, sulla quale pesava la volontà di scioglimento del Consiglio. Sulla Fondazione pesa un’indagine ha portato ad un processo con tanto di condanna dell’allora sindaco Marco Zambuto, oggi assolto da ogni accusa, che spinse il primo cittadino a dimettersi. «Oltre alla Fondazione Pirandello - aggiunge Settembrino - mi riferisco alla convenzione firmata dalla Giammanco e dal direttore dell’Ente Parco per la destinazione, attingendo dai fondi dallo sbigliettamento, di ben 30 mila euro all’Accademia di Studi Mediterranei per la realizzazione di un convegno ad Agrigento». L’Accademia, nel 2010, venne coinvolta in un’inchiesta della procura della repubblica e della Guardia di Finanza di Agrigento, su rimborsi e contributi per diverse centinaia di migliaia di euro. «Francamente - conclude - mi sembra quanto meno eccessiva la somma stanziata, considerato anche il particolare momento di crisi economica che attraversa sia Palazzo dei Giganti che il tessuto sociale cittadino. In questa ottica, il Consiglio, nell’ultima seduta, ha approvato un ordine del giorno per chiedere alla Giammanco di revocare la convenzione sottoscritta».

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