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Manganella contro il Pd: «Crea solo steccati»

Il sindaco non si ritiene un fuoriuscito dal partito anche perché gli unici rappresentanti eletti, i consiglieri comunali Caramazza e Castronovo, sono con lui

La conferenza stampa del segretario del Partito Democratico, Carmelo Vitello, nel corso della quale ha preso definitivamente le distanze dal sindaco Manganella (che è un tesserato Pd), accusato di non avere rispettato il programma politico-amministrativo concordato, ha scatenato una serie di reazioni.

La prima, ovviamente, è quella del diretto interessato che, per la verità, non sembra dare eccessivo peso alle decisioni dei maggiorenti del suo partito. «Come nella sua tradizione - commenta Rosario Manganella - il Pd profonde tutte le sue energie per creare steccati e allontanarsi dalla città e dai sui veri problemi che non si risolvono con le parole, con le discussioni e con gli slogan. La sua vocazione al suicidio è un vizio noto. Non sono bastate le batoste del passato per mettere esperienza. Il nuovo che avanza sa di antico forse perché antichi sono i pupari».

Nonostante la pepata replica, Manganella non si ritiene un fuoruscito dal partito anche perché gli unici rappresentanti politici eletti dal popolo, i consiglieri comunali Caramazza e Castronovo, sono con lui. Sui difficili rapporti tra Pd e sindaco non potevano mancare gli interventi di varie forze politiche cittadine. Rifondazione Comunista, nel prendere atto del passaggio del Pd all'opposizione, invita i due consiglieri comunali a firmare la mozione di sfiducia «in modo da contribuire a chiudere - scrive il segretario Giancani - questa triste pagina politica».

Anche il Nuovo Centrodestra dice la sua. «La linea adottata dalla segreteria del Pd - scrive il portavoce Michele Montalbano - si ricongiunge a quella nostra che, senza alcuna titubanza, anzi con oculata visione politica, già da tempo aveva preso atto di un sindaco non adatto alla gestione amministrativa di Favara chiedendone, a partire da agosto, le dimissioni». Non meno tenero è il coordinatore di "Ripensare Favara" Luca Gargano, movimento che esprime il consigliere Filippo Ceresi. Gargano ritiene che nulla cambierà dentro il Palazzo, mentre fuori potrebbe nascere la svolta, ossia un movimento di opinione promosso dai deputati locali, i quali, parlando chiaro, portino avanti un'operazione verità sullo stato finanziario del Comune e su cosa occorre fare per evitare disastri.

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