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Alla riscoperta di un territorio ricco di storia

Le esperienze a «Le Vie dei Tesori»: guide turistiche per accogliere i visitatori e rendere gli incontri interessanti

Anche quest’anno, a Sciacca, i primi tre fine settimana del mese di ottobre sono stati dedicati alle «Vie dei tesori» e noi studenti del Turismo ci siamo sperimentati guide turistiche accogliendo visitatori e cittadini saccensi. La finalità delle «Vie dei tesori» è quella di far riscoprire e conoscere luoghi di straordinaria bellezza spesso dimenticati, musei e chiese che raccontano la storia e le tradizioni culturali e artistiche della nostra città. Al nostro Istituto, quali siti presso i quali svolgere il nostro servizio di accoglienza, sono stati assegnati la chiesa del Carminello, il complesso Fazello, la chiesa di San Nicolò la Latina e una sezione della Casa Circondariale. Dopo aver svolto un accurato lavoro di ricerca in aula, il nostro primo giorno da guide turistiche è iniziato il 5 ottobre nella sede del Comune dove ci sono state date le magliette delle Vie dei tesori insieme ai badge con il nostro nome e cognome, così, dopo averli indossati, abbiamo raggiunto i siti di nostra competenza. Il Carminello ha incantato i visitatori per la bellissima Madonna dal manto con le foglie d’oro da poco restaurata; il complesso Fazello ospita anfore, ancore e reperti rinvenuti nei fondali marini di Sciacca, una riproduzione del Melquart, il meraviglioso corallo bianco e la galleria Fazello con pregiatissime statue e dipinti. Molto suggestiva l’esperienza vissuta nella chiesa di San Nicolò la Latina, di epoca arabo-normanna, con le due splendide croci dove lo stile bizantino s’interseca a quello siculo-toscano. La sua ex sacrestia ospita lo studio della pittrice pugliese di arte sacra contemporanea Lucia Stefanetti, che ci ha guidato tra le sue opere che riflettono molto sui temi della spiritualità in chiave contemporanea. Ma è stato nella Casa circondariale che l’emozione di essere guida ha preso il sopravvento. Questo luogo, prima di diventare un carcere, era il Convento della SS. Annunziata. Il suo giardino, grazie ad un impianto di irrigazione costruito dai detenuti, è stato trasformato in un orto. Al centro di esso è situato un pozzo dove si dice che sant’Alberto, il cui culto è molto sentito dalla comunità saccense, abbia miracolosamente trasformato dell’acqua amara in acqua dolce e curativa. Abbiamo imparato che accogliere i visitatori non significa solo fornire informazioni, ma instaurare con loro un dialogo che riesca a rendere la visita coinvolgente.

V G Turismo
Don Michele Arena Sciacca

 

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