Il Comune di Sciacca non può dire di no all'albergatore che chiede il permesso di ampliare la propria struttura ricettiva. A sancirlo è stato il Tar di Palermo, che ha accolto un ricorso presentato dal proprietario dell’hotel Villa Palocla di Sciacca.
La struttura, nel 2022, aveva chiesto al’ente l’autorizzazione a potere aumentare il numero di camere disponibili, da 8 a 29. La risposta a quell’istanza fu negativa perché, per la zona in cui ricade l’albergo, fuori dal centro abitato, le aree destinate nel Piano regolatore ad insediamento produttivo erano insufficienti. Gli uffici comunali competenti indicarono possibili aree alternative, con previsione urbanistica specifica per quello scopo, dove l’albergatore avrebbe potuto realizzare i nuovi posti letto che desiderava. Aree però distanti almeno 10 chilometri dall’albergo per il quale era stato chiesto l’ampliamento.
Accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Calogero Marino, i giudici amministrativi hanno evidenziato che era irragionevole ipotizzare che la struttura ricettiva potesse essere ampliata in un luogo diverso, e che, piuttosto, a fronte della insufficienza di aree, il Comune non avrebbe dovuto escludere a priori la possibilità di operare una variante allo strumento urbanistico in riferimento a lotti contigui o vicini a quello in cui si trova l’hotel.
Pertanto, per effetto del pronunciamento, il Comune di Sciacca dovrà portare avanti l’iter per l’approvazione dell’istanza di ampliamento presentata dal titolare della struttura ricettiva.
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