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Bivona, crolla il raccolto della pesca: danni per milioni

La siccità e la mancanza di acqua hanno indotto i produttori a forzare la caduta dell'80% dei frutti

Domani sindaci e produttori agricoli di un vasto comprensorio si riuniranno alla diga Castello. «Chiediamo che venga data l’acqua per le campagne – dice il sindaco di Bivona, Milko Cinà – per non perdere oltre alle produzioni agricole anche gli impianti. Per la pesca di Bivona rischiamo già un danno di almeno 3 milioni di euro». I produttori della pesca Igp di Bivona hanno già forzato la caduta dell’80% dei frutti dagli alberi. «Per la pesca l’acqua è necessaria subito perché più passa il tempo – dice il sindaco – e più rischiamo di perdere tutto».

«A causa della perdurante siccità, molti di noi ci stiamo vedendo costretti a forzare la caduta di gran parte dei frutti in fase di maturazione dagli alberi. Purtroppo non abbiamo altra scelta per provare quanto meno a salvare le piante». Lo dice Pasquale Mortillaro, uno dei circa cento produttori di pesca di Bivona, eccellenza agroalimentare che caratterizza il 70% delle coltivazioni agricole dei Monti Sicani, situati tra l’entroterra agrigentino e la parte meridionale della provincia di Palermo.

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