Il consiglio di giustizia amministrativa pone fine a un lungo contenzioso giudiziario che riguarda il porto turistico di Licata «Marina di Cala del Sole». Accolti i ricorsi in appello della società che aveva ottenuto la concessione demaniale.
Nel 2006 la società Iniziative Immobiliari spa aveva ottenuto per la durata di 99 anni dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente, la concessione demaniale marittima per la realizzazione e gestione del porto turistico. Tuttavia, nel corso del rapporto concessorio tra la società e l’assessorato regionale, quest’ultimo aveva formulato alcune contestazioni nei confronti della società, in merito al mancato pagamento di alcune somme dovute a titolo di canoni, decretando la decadenza della concessione demaniale marittima già rilasciata alla società. Contro tale decisione Iniziative Immobiliari ha proposto ricorso al Tar di Palermo. Inoltre, con un ulteriore giudizio instaurato sempre dinanzi al Tar, la società ha impugnato la nota dell’assessorato Territorio che aveva respinto l’istanza di definizione agevolata del contenzioso. Il Tar ha detto no a entrambi i ricorsi, sicché la società Iniziative Immobiliari, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza, Agatino Cariola e Giacomo Gargano, ha proposto appello davanti al Consiglio di giustizia amministrativa.
Nell’ambito dei giudizi di appello i legali hanno chiarito che non vi era alcun inadempimento rispetto all’obbligo di pagamento del canone concessorio, tenuto conto di alcuni errori di calcolo nonché dell’inadempimento dell’amministrazione regionale ad alcuni obblighi previsti dalla concessione. In merito al secondo giudizio di appello hanno inoltre sostenuto come il provvedimento di decadenza della concessione demaniale doveva essere considerato come non efficace, in considerazione del fatto che la società Iniziative Immobiliari spa aveva già corrisposto la somma prevista dalla legge per la definizione agevolata del contenzioso. Ebbene, il Cga ha disposto la riunione dei giudizi di appello e, in accoglimento delle argomentazioni difensive, ha accolto l’appello della società e ha annullato la nota dell’assessorato che aveva rigettato la richiesta di definizione agevolata.
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