Agrigento

Giovedì 02 Maggio 2024

Agrigento, i sindacati all'Asp: stop alla mobilità selvaggia dei medici

Giuseppe Bonsignore

“Ormai da diversi anni l’Asp di Agrigento, per far fronte alla carenza di personale presso il Presidio ospedaliero di Licata, con reiterati ed illegittimi ordini di servizio, cui sono destinatari i Pediatri/Neonatologi, assegnati per contratto alle rispettive Unità operativa complessa (U.O.C.) di inquadramento presso il Presidio ospedaliero di Agrigento, fa un improprio utilizzo dell’istituto della mobilità d’urgenza, impartendo ai pediatri di prestare la propria attività lavorativa anche presso il Presidio ospedaliero di Licata”. La denuncia è del segretario regionale di Cimo Sicilia, Giuseppe Bonsignore. “Il ricorso alla mobilità d’urgenza si è reso necessario per ovviare ad una situazione d’urgenza dettata non da eventi contingenti ed imprevedibili, posto che l’urgenza deriva da una scelta dell’Asp di Agrigento di non destinare al presidio ospedaliero di Licata nessuno dei pediatri e neonatologi assunti a seguito di concorso pubblico per titoli ed esami indetto nel 2021 - continua -. Senza dire poi che dei 6 posti messi a concorso con la deliberazione del Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento, al momento della convocazione dei vincitori per la sottoscrizione dei relativi contratti di lavoro  l’Asp di Agrigento ha stabilito che i posti dovevano essere così assegnati e ricoperti: 1 UOC di Agrigento; 1 UOC di Sciacca; 2 UO di Canicattì e 2 UO di Licata". "Tuttavia, è avvenuto che, all’atto della sottoscrizione dei relativi contratti di assunzione con i vincitori, inopinatamente, l’Asp di Agrigento, pur avendo provveduto all’assunzione dei 6 dirigenti medici reclutati con la procedura concorsuale, ha deciso di non destinare nessuno al presidio di Licata - afferma ancora -; scelta che, di fatto, ha creato l’attuale e perdurante situazione di emergenza a cui si cerca di porre rimedio con l’istituto della mobilità d’urgenza ed in alcuni casi anche attraverso l’improprio ricorso alle prestazioni aggiuntive ALPI (Attività libero professionale intramuraria), con notevole ed ingiustificato aggravio di costi per l’Asp di Agrigento". "Pertanto reiteriamo la richiesta di intervento ispettivo per violazione dei contratti di lavoro e applicazione delle leggi in materia di lavoro della Dirigenza Medica di Pediatria/Neonatologia e Cardiologia relativa all’improprio utilizzo della mobilità d’urgenza e mobilità interna”, continua  Bonsignore che ha dato mandato ad un avvocato affinché i diritti dei lavoratori vengano rispettati in ossequio a quanto previsto dalle leggi in vigore. La Cimo nell’interesse dei propri iscritti, tramite il proprio rappresentante legale ha inviato una lettera all’Ispettorato Territoriale del Lavoro in cui chiede di “porre in essere, con urgenza, ogni attività di controllo diretta al rispetto delle norme dell’ordinamento giuridico e specificamente della normativa in materia, al fine di assicurare agli operatori sanitari condizioni di lavoro conformi ai canoni di legalità e sicurezza e per garantire all’utenza destinataria il perseguimento dei livelli essenziali di assistenza, principio costituzionalmente garantito”.

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