La segnalazione alla centrale rischi della Banca d'Italia può arrecare grave danno all'impresa e va gestita con cura. Con questa motivazione il tribunale di Agrigento ha imposto la cancellazione del nome di un imprenditore, assistito dall'avvocato Giuseppe Sciarrotta, dall'elenco della centrale rischi, sino a quando non sarà accertato il reale stato di sofferenza.
Il passaggio a sofferenza e la segnalazione del nominativo dell'operatore economico, determina, purtroppo, un gravissimo danno - spiega il legal e- perchè la Centrale dei Rischi, gestita e pubblicizzata da Banca d'Italia, costituisce base operativa cui accedono tutti gli intermediari creditizi per finanziare i propri clienti. Il nominativo segnalato, viene letteralmente e totalmente tagliato fuori da ogni linea di credito, con deleterie conseguenze ed a prescindere dalla correttezza del comportamento bancario. In buona sostanza, la segnalazione in centrale è divenuta "pena capitale" che distrugge la prospettiva economica di un'azienda. Di fatto, le banche e le finanziarie, escludono dall'erogazione di ogni forma di prestito, il nominativo iscritto e segnalato alla Banca d'Italia.
Il Tribunale di Agrigento con questo provvedimento, che potrebbe costituire giurisprudenza a livello nazionale, conclude Sciarrotta, ha ridimensionato il terribile potere degli istituti di credito, statuendo la necessità di una valida e seria istruttoria preventiva di tutta la posizione economica del soggetto interessato. In pratica, non si può per un ritardo, o una legittima constestazione, cancellare il merito creditizio di un'azienda e/o un'impresa.
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