C'erano anche blocchi in cemento il cui peso sfiorava la tonnellata nel porto di Porto Palo, a Menfi. Per rimuoverne diverse decine che erano utilizzati per l'attracco abusivo di 101 natanti c'è voluto un intero giorno di lavoro del nucleo sommozzatori della Guardia Costiera giunto da Messina. E' stata eseguita la bonifica del porto e tutto questo grazie al forte impegno della Procura della Repubblica di Sciacca che ha coordinato l'azione della Guardia Costiera, con a capo il tenente di vascello Giuseppe Giannone, e della stazione dei carabinieri di Menfi guidata dal luogotenente Emanuele La Tona. Il Comune, rappresentato ieri dal sindaco, Marilena Mauceri, ha messo a disposizione i mezzi per la rimozione. La struttura portuale di Porto Palo, comprese le banchine e il relativo specchio acqueo interno del porto, ricadono tra i beni demaniali marittimi e qualsiasi uso esclusivo o occupazione da cui scaturisca una limitazione al pubblico uso delle aree demaniali, compreso lo specchio acqueo, devono necessariamente essere autorizzati o concessi, tramite il rilascio di un apposito titolo concessorio. L'ormeggio di punta e con la collocazione dei corpi morti delle barche non può essere effettuato perché non autorizzato. Queste le motivazioni che hanno portato al sequestro. Le barche sono state successivamente quasi tutte dissequestrate tranne cinque i cui proprietari non si sono presentati per l'identificazione. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.