Che la Valle dei Templi sia la regina delle visite è stato confermato dagli ingressi di Ferragosto, ben 6.500, quasi il doppio rispetto al Teatro Antico di Taormina che s'è fermato a 3.367 presenze. Ma è solo l'attrattore Valle che, nell'Agrigentino, ha una crescita turistica esponenziale. Per il resto, Agrigento e provincia, boccheggiano. A luglio c'è stato ancora un calo di arrivi e di permanenze. Rispetto allo scorso anno, da maggio a ieri, sono venute a mancare 20 mila persone. «Un dato emblematico», secondo Gero Acquisto, segretario generale della Uil e Lando Pecoraro, segretario della Uil Tucs. Ma si è registrato anche un altro nuovo fenomeno. «Dopo anni e anni di continua crescita di bed and breakfast e case vacanza, i dati della Camera di Commercio hanno messo in evidenza che alcune strutture hanno chiuso i battenti - hanno spiegato i sindacalisti - . Se vivi soltanto di quello che produce un B&B devi ospitare 70-100 persone al mese, altrimenti ti vedi costretto a chiudere». Otto attività ad Agrigento città hanno abbassato la saracinesca, 15 in tutta la provincia. Numeri che pesano come macigni se consideriamo che, nella stagione estiva 2018, ad un certo punto, nel capoluogo non c'erano più posti letto e, i turisti sono stati costretti ad optare per le zone costiere della nostra provincia. L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.