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Iacp di Agrigento, precari a rischio licenziamento: l'appello dei sindacati

Sono preoccupati per il loro futuro occupazionale: i dipendenti dell'Iacp di Agrigento si sono riuniti in assemblea per discutere sullo stato di "grave confusione gestionale" in cui da mesi versa oramai l'istituto autonomo delle case popolari.

Il segretario provinciale del sindacato Confael, Manlio Cardella ha già avanzato richiesta d'incontro all'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, denunciando una grave situazione che si riverbera su tutto il personale dell'istituto di via Bramante, causando disfunzioni all'azione amministrativa ed ai servizi resi alle fasce più deboli.

"Dopo l'apertura di un apposito tavolo tecnico tra l'amministrazione dell'Iacp e le organizzazioni sindacali - spiega Cardella - sembrava certa la stabilizzazione di 22 precari di categoria C e D nonchè la ricontrattualizzazione full time del personale già stabilizzato nel 2012 a 24 ore. Pur nel conforto della normativa vigente i lavoratori precari, però vedono l'approssimarsi dell'eventualità anche del loro licenziamento. Questi dipendenti non possono lavorare con il capestro della integrazione oraria, hanno bisogno di certezze, vanno assunti a 36 ore settimanali poiché - continua il segretario della Confael - slittando ancora in avanti la stabilizzazione, l'entrata in vigore della quota 100 causerà gravi carenze d'organico di cui ne risentiranno pesantemente tutti i settori di attività dell'Iacp".

Cardella ha annunciato che la Confael sottoporrà all'Assessore Regionale Falcone anche il delicato tema dei bilanci previsionali e consuntivi degli Iacp, sulle cui procedure necessita attivare un apposito tavolo allargato alle organizzazioni sindacali.

"Serpeggia comprensibilmente una crescente insicurezza che potrebbe sfociare anche in comprensibili azioni di sciopero di tutto il personale - aggiunge il sindacalista - visto il diffondersi del malcontento anche tra i dirigenti destinatari di apposite deleghe operative. I quali pur proseguendo ad assicurare le loro prestazioni, senza percepire il corrispettivo correlato, lamentano la mancata attivazione delle strutture organizzative. Ad aggravare lo stato di tensione si aggiunge il mancato pagamento delle spettanze economiche per progetti obiettivi già esperiti nel 2018".

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