MONTEVAGO. Dopo quasi un anno di fermo, da ieri la Calcestruzzi Belice di Montevago effettua anche l'attività di estrazione dalla cava con l’utilizzo dell’esplosivo.
Il primo via libera era stato dato nelle scorse settimane dal Distretto minerario, scrive il Giornale di Sicilia, ora è arrivata anche l’autorizzazione della questura di Agrigento all’impiego dell’esplosivo.
L’azienda, confiscata ai boss Rosario e Vitino Cascio e sotto la competenza dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, era stata riaperta con la riassunzione degli 11 lavoratori dopo la sentenza della Corte di appello di Palermo che ha revocato il fallimento della società disposto in precedenza dal Tribunale di Sciacca per un debito con l’Eni di 30 mila euro.
«Sinora - dice Luigi Castiglione, portavoce dei 11 dipendenti - non avevamo potuto accettare commesse di un certo rilievo perché mancavano le scorte». Adesso si riparte: «Cercheremo di riconquistare gli spazi di mercato persi - continua - e tornare agli standard di vendita di almeno un milione di euro l’anno».
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