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Siccità nell'Agrigentino, l'allarme della Cia: "Danni per 50 milioni"

Rino Frenda

SCIACCA. Danni per almeno 50 milioni di euro, una perdita media di almeno il 40 per cento del prodotto per singola azienda, settori trainanti come l’olivicoltura, la viticoltura e l’agrumicoltura che risultano tra i più colpiti.

È questo il quadro che Rino Frenda, presidente della Cia agrigentina, traccia della situazione che si è determinata in provincia di Agrigento per la mancanza di piogge.

«L’olivicoltura ha subito un danno alla produzione del 50 per cento – dice Frenda – su molti areali. Questo porterà certamente a una minore produzione, ma anche la qualità sarà compromessa perché mancando l’acqua si abbassa il tasso di acidità. E poi il caldo determina una maggiore presenza della mosca che attacca l’ulivo. Probabilmente il prezzo non aumenterà a causa dell’aumento delle importanzioni dalla Tunisia e dal Marocco. Per quanto riguarda l’uva su molti areali è stata anticipata la raccolta per evitare che su alcune varietà, come il pinot grigio, i danni fossero maggiori. Anche per l’uva una produzione minore, intorno al 35 per cento, e un rallentamento della maturazione».

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