AGRIGENTO. I consiglieri sono tutti, o quasi, d'accordo. Gli operatori turistici ed i rappresentanti delle piccole e medie imprese restano invece critici. Contestano - come già aveva fatto la Confesercenti Sicilia, con Vittorio Messina in testa, - la mancata programmazione. Contestano il fatto che la tassa di soggiorno - in vigore dal prossimo 15 luglio - partirà dopo che i tour operator hanno già venduto i pacchetti e dopo che i turisti «fai da te» hanno già prenotato. Agrigento, città turistica, resta dunque fondamentalmente divisa a metà. «Agrigento avrà la tassa di soggiorno come tutte le città moderne ed a vocazione turistica. È paradossale - scrivono Pietro Vitellaro, capogruppo di "Agrigento cambia" e Margherita Bruccoleri, consigliere della stessa lista, -assistere a critiche anche su un tema che dovrebbe mettere tutti d’accordo. È giusto che i turisti che utilizzano le nostre strade ed usufruiscono dei nostri servizi diano anche loro un modestissimo contributo. Si tratta di una tassa di scopo. Significa che tutto il ricavato è vincolato e può essere destinato solo per finalità di promozione turistica e nient’altro. La nostra città ha il dovere di adeguarsi a tutte le altre località».