MONTEVAGO. Tanti abbracci e anche qualche lacrima, nel primo pomeriggio di ieri, nella sede della Calcestruzzi Belice, a Montevago, all’arrivo di Vito Baglio, segretario provinciale della Fillea Cgil, e di Luigi Castiglione, uno degli 11 lavoratori, che sventolavano il documento sottoscritto al ministero degli Interni che consente la riapertura, dal primo luglio, dell’azienda, dopo cinque mesi di stop dell’attività per la sentenza di fallimento poi ribaltata in appello.
E adesso sarà una cooperativa composta dai lavoratori che vuole gestire la società. È messo nero su bianco nell’accordo e l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia si è impegnata a sottoporre la proposta al direttivo. Intanto, però, si riparte «e anche con gli ulteriori sacrifici che faranno i lavoratori – sottolinea Luigi Castiglione – perché ci siamo decurtati qualcosa anche noi per ottenere questo straordinario risultato».
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