MONTEVAGO. Si apre un doppio spiraglio per gli 11 operai della Calcestruzzi Belice che hanno ricevuto la lettera di licenziamento, dopo il fallimento della società, per un debito di 30 mila euro, deciso dal Tribunale di Sciacca. In caso di accoglimento del ricorso, il 2 febbraio prossimo, da parte della Corte di Appello di Palermo, gli operai potrebbero essere riassunti.
Se, invece, la decisione del Tribunale di Sciacca venisse confermata gli operai potrebbero essere assunti da un’altra società della zona, pure affidata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Lo ha riferito la Fillea Cgil dopo un incontro con l’Agenzia. In ogni caso, dunque, verrebbe salvaguardato un impianto che, come riferito dagli stessi operai, può assicurare attività estrattiva ancora per mezzo secolo.
“Quello che ci preoccupa – dice Luigi Castiglione, uno dei lavoratori – è la decisione di cessare l’attività ancora prima dell’esame dell’appello”.
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