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Rifiuti urbani di Canicattì a Catania, scoppia la protesta

Prevista una maggiorazione dei costi dopo il negato accesso alla discarica di Siculiana. Il sindaco Corbo: «Penalizzati soltanto noi e Ravanusa»

CANICATTI'. Ancora una volta, come già avvenuto a luglio scorso, il comune di Canicattì sarà costretto a sostenere una pesante maggiorazione dei costi di conferimento dei rifiuti solido urbani a causa della decisione della Regione di sbarrare le porte della discarica di Siculiana agli autocompattatori canicattinesi, costretti a dirottare in quella ben più lontana di San Gregorio a Catania. Contro il decreto del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, c’è stata una dura presa di posizione dell’amministrazione comunale che ha preannunciato una plateale forma di protesta da realizzare a fine mese a Palermo. Dalla giornata di ieri i mezzi di raccolta dei rifiuti in servizio presso il cantiere canicattinese sono costretti a conferire a Catania a seguito della decisione del Governatore della Sicilia di aprire la discarica di Siculiana agli autocompattatori di numerosi centri del palermitano.

Per evitare la saturazione dell’impianto gestito dalla ditta Catanzaro, Rosario Crocetta, ha ordinato, fino al 2 settembre prossimo, il trasferimento dei mezzi canicattinesi a San Gregorio. A causa, però, di questa situazione il comune di Canicattì vedrà impennare i costi di conferimento, con un aggravio di spese che supererà i 70 mila euro.

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