NARO. I giovani hanno voglia di tornare alla terra, di sporcarsi le mani e raccogliere i frutti del raccolto. Ed è proprio in agricoltura che si annunciano nuovi sbocchi occupazionali. «Io ho studiato ragioneria, ma oggi sono felice di lavorare nei campi, raccogliere frutta, potare alberi. Sono nato in campagna ed è meraviglioso seguire i ritmi della natura».
Lo racconta Maurizio Musca, operaio agricolo di 25 anni di Naro, nell’Agrigentino, che ha trovato un posto in un’azienda che coltiva frutteti, ma che punta come core business al melograno, in grande espansione. Musca testimonia la sua opportunità occupazionale ai microfoni di Ditelo a Rgs, senza alcun rimpianto per non aver continuato a vivere di conti e registri, come magari il suo titolo di studio avrebbe consentito.
«Qui a Naro, noi giovani abbiamo sempre avuto esperienze in agricoltura - spiega -. Io stesso appartengo a una famiglia che ha una piccola impresa agricola, con vigneti, mosto, frumento. È un lavoro che faccio per passione, sin da piccolo, ma credo che l’agricoltura sia il lavoro del futuro per i giovani, solo che è sempre stato sottovalutato. Anche i miei coetanei la pensano come me».
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