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«Buio» sull'Università di Agrigento, l’ex Provincia si tira indietro

I sindacati Cgil, Cisl e Uil, con una nota a forma dei segretari generali non ci stanno e chiedono un incontro alla professoressa Maria Immordino

AGRIGENTO. Cupa di Agrigento, ci risiamo. Tornano le preoccupazioni sul futuro della sede staccata dell’università.  L’ex Provincia con una lettera inviata alla preside Maria Immordino, ha comunicato il recesso, l’ennesimo, dell’ente dal Consorzio universitario.

E questo perché non è stato garantito dalla Regione siciliana il trasferimento dei fondi, una somma pari ad 800.000 mila euro inserita nella legge regionale numero 9 del 7 maggio scorso, all’ente, bensì la destina direttamente al Cupa. “E’ evidente quindi – si legge nella lettera che il responsabile del settore Politiche del lavoro e dell’istruzione, Amelia Scibetta, indirizza al presidente del Cupa ed al commissario straordinario Marcello Maisano –che la condizione sospensiva cui era sottoposto il provvedimento di revoca del decesso dell’ente, quale socio del Cupa, non si è avverata”. Ma per capire cosa è successo realmente si deve riavvolgere il nastro. Nel mese di dicembre del 2014, con determinazione del commissario straordinario Alessandra Di Liberto, sollecitata dagli uffici della Provincia, la numero 199/2014 veniva disposto il recesso dell’ente dal Cupa per mancanza di disponibilità economica.

 

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