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Tassa sui rifiuti a Licata, artigiani in ginocchio

Produttori e commercianti si dicono pronti a chiudere le rispettive imprese se non ci sarà una riduzione delle aliquote

LICATA. Arrivano le bollette della tassa sui rifiuti e scoppia, nuovamente, la protesta di artigiani e commercianti. Le prime cartelle sono state notificate due giorni fa (anche se la società che riscuote ha annunciato che non bisogna tenerne conto perché c’è stato un errore e dovranno essere ristampate) e tanto è bastato per gettare nella disperazione diversi titolari di bar, ristoranti e negozi. Così come era previsto, infatti, le bollette sono molto “salate” e c’è già chi ha annunciato, scrivendolo sul proprio profilo Facebook, di non essere in grado di pagarle e, di conseguenza, di stare pensando seriamente alla chiusura. Ed è proprio recependo il malumore degli artigiani che Piero Caico, presidente della Cna cittadina, ieri è tornato a chiedere ai consiglieri comunali di fare marcia indietro rispetto alla delibera approvata lo scorso 29 di settembre, con la quale (di fatto) venivano aumentate le aliquote Tari per le categorie produttive. “La nostra richiesta – dice Caico – è semplice, e ricalca quelle che abbiamo fatto, finora, confrontandoci a più riprese con i consiglieri comunali. Chiediamo l’adozione di un condono fiscale per gli ultimi cinque anni, ipotesi prevista dalla legge, la riduzione delle aliquote della Tari per le utenze non domestiche, e l’applicazione dell’articolo E Bis, contenuto alla pagina 5 del decreto nazionale sulla Tari che concede ai Comuni la possibilità, nelle more dell’attuazione dell’apposito regolamento, di abbassare del 50 per cento le tariffe della tassa sui rifiuti”.

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