PORTO EMPEDOCLE. Scongiurato il rischio di chiusura per la centrale Enel di Porto Empedocle, con l'inaugurazione del nuovo gruppo turbogas avvenuta oggi dopo circa un anno dall'inizio dell'intervento. Si tratta di un investimento di 80 milioni di euro per il progetto di adeguamento impiantistico e ambientale che manterrà inalterati i i livelli occupazionali. "A marzo l'impianto sarà pienamente operativo - ha annunciato il direttore Global generation di Enel Enrico Vitale -. Si produrrà energia con un impatto ambientale bassissimo". Il nuovo impianto è costituito da un turbogas di 80 MW, alimentato a metano, con l'addio di Porto Empedocle all'olio combustibile denso. Il rischio di chiusura della centrale è stato cancellato dal nuovo gruppo turbogas inaugurato oggi dopo circa un anno dall'inizio dell'intervento e 350 mila ore di lavoro. Venticinque le imprese - per il 90% siciliane - coinvolte; 250 le persone, il 30% locali e il 10% agrigentine, con un investimento di 80 milioni di euro per il progetto di adeguamento impiantistico e ambientale. "A marzo l'impianto sarà pienamente operativo - ha annunciato il direttore Global generation di Enel Enrico Vitale -. Si produrrà energia con un impatto ambientale bassissimo". Il nuovo impianto è costituito da un turbogas di 80 MW, alimentato a metano. Porto Empedocle dice addio all'olio combustibile denso. "Una delle due unità, costruite negli anni Sessanta - ha aggiunto Viale - sarà dismessa e sostituita con questa a turbogas. L'altra rimarrà per assicurare la produzione in caso di chiusura per manutenzione del nuovo gruppo". L'Enel ha mantenuto i livelli occupazionali: saranno 45 le persone che lavoreranno stabilmente all'impianto quando andrà a regime, più 20, 30 dell'indotto. "E' un momento importante non soltanto per Porto Empedocle, ma per tutto il territorio - ha detto il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, presente all'inaugurazione -. E' un impianto moderno che segna un percorso verso la modernizzazione. Ed Enel è riuscita a mantenere anche i livelli occupazionali, che non è poco". "Nel 2007 questo impianto aveva la sorte segnata - ha ricordato il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto -. Ricordo gli scioperi di piazza e la fabbrica occupata. Questo investimento ha allungato però l'orizzonte di vita dell'azienda, mantenendo i livelli occupazionali e realizzando un'attività di miglioramento ambientale visto che l'impianto andrà a gas". "Dal punto di vista delle emissioni - ha sottolineato il responsabile dell'unità di Business Enel di Porto Empedocle, Ignazio Mancuso - rappresenta il meglio: i suoi limiti sono largamente inferiori a quelli imposti dalla comunità europea". "Questo territorio ha tante possibilità - ha detto subito dopo il taglio del nastro tricolore il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento -. Hanno assicurato il rispetto dell'ambiente e anche la possibilità di lavoro per tanta gente e questo è il segnale segno che ci aspettiamo".