REALMONTE. Il progetto è ambizioso e se realizzato appieno comporterebbe un fatturato di circa 160 milioni di euro annui a fronte di 250 milioni di investimento complessivo cui va aggiunta una stima di circa 300 posti di lavoro attraverso l’utilizzo di manodopora altamente qualificata. Sono questi alcuni dei numeri del progetto «Kainitè», da realizzarsi nella miniera Italkali di Realmonte e che prevede la produzione di solfato di potassio da kainite presente nelle miniere agrigentine ed illustrato nei giorni scorsi a Palermo. Adesso, sono le locali organizzazioni sindacali di categoria a dire la loro sul progetto. «Il nostro è un parere favorevole alla costruzione dell’impianto - spiega il segretario provinciale della Uiltec Giovanni manganella - sanzi riteniamo indispensabile che le Amministrazioni interessate diano le autorizzazioni necessarie senza perdere altro tempo, certemante occorrerà avere le valutazioni di impatto ambientale e strategica (VIA VAS) che certificheranno la rispondenza dell'impianto alle norme vigenti. È indubbio - aggiunge Manganella - che l'impianto ha forza ecomonica che giustifica la sua realizzazione solo se costruito a bocca di miniera e che la comunità che lo accoglie dovrà avere certezza di benefici economici quali roialty, occupazione per i residenti storici nel comune, utilizzo di imprese locali nelle attività legate alla costruzione e alla manutenzione, occorre inoltre, favorire l'indotto lacale e trovare sinergie con le attività turistiche prevedendo e favorendo visite in miniera per chi soggiorna a Realmonte. Come organizzazione sindacale chiederemo che sia garantita la sicurezza sia nella fase della costruzione e successivamente nelle attività di conduzione degli impianti. Le attività turistiche possono convivere benissimo con le attività industriali, ancor più quando queste sono indirizzate a migliorare le produzioni agricole quali la produzione di solfato di potassio». ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA