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Università ad Agrigento, la Cgil chiede un'operazione verità

Il segretario generale della Cgil interviene dopo il vertice con Mariella Lo Bello. «Ora si passi alle azioni concrete da parte dei governi regionale e nazionale»

AGRIGENTO. «Le fuoriuscite o il disimpegno economico da parte di alcuni Enti che sono prossimi allo scioglimento, ci appaiono come atti dovuti, sono altre le Istituzioni che adesso devono scendere in campo economicamente e a sostegno. Per il segretario generale della Cgil agrigentina Massimo Raso, le recenti turbolenze che interessano il Cupa, non si sono del tutto dissolte con il recente Tavolo alla Regione, anche se qualche passo avanti è stato fatto.

«Come su altre questioni - aggiunge Raso - anche sul Cupa da qualche tempo, va in onda la fiera delle ovvietà. Chiunque può, infatti sostenere, a ragione, che il Cupa deve sopravvivere, o che l’Università ad Agrigento non si tocca o altre cose simili e se la gara è a chi la spara più grossa. Si parli di Cupa per assicurare concretamente un servizio ed un futuro ai giovani ed al sistema produttivo agrigentino e che non sia un’altra occasione perduta». Massimo Raso fa poi riferimento agli interessamenti del deputato Moscatt che ha fatto approvare una mozione alla Camera e che impegna il governo ad istituire presso il Cupa di Agrigento il «Centro euro mediterraneo» dedicato agli studi internazionali, al confronto delle culture ed alla formazione degli operatori del settore. «Adesso - aggiunge - il Governo faccia seguire le conseguenti azioni in linea con questo riconoscimento. Noi ovviamente non possiamo che essere contenti del fatto la Regione, con l’assessore Mariella Lo Bello annunzi il potenziamento ed il fatto che Agrigento, Caltanissetta e Trapani diventeranno poli di alta specializzazione».

 

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