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Patronati in guerra ad Agrigento: prestazioni a rischio

AGRIGENTO. Tagli del 35 per cento che, con un conto già fatto, si traduce il rica 150 milioni in meno per i patronati italiani. Si tratta del provvedimento che il governo intende prendere all’interno della legge di stabilità, ma che mette a repentaglio non solo l’attività di tutela nei confronti di tantissime persone ma anche del conseguente possibile taglio di posti di lavoro.

E così, ieri mattina, a Porta di Ponte, zona nevralgica del traffico pedonale di Agrigento, per «Il giorno della tutela», sono stati allestiti i gazebo e realizzati sit-in, volantinaggi, raccolta di firme in calce a una petizione popolare. Una «protesta dei gazebo» che per la prima volta ha portato in piazza in contemporanea nei nove capoluoghi siciliani e in tutte le pricnipali piazze d’Italia, gli operatori del welfare gratuito che hanno protestato contro la tassa occulta ai danni dei più deboli prevista nella legge nazionale di stabilità. Ragionieeri, esperti di consulenze e sindacalisti del Ce-Pa, il centro patronati che coinvolge Acli, Inas, Inca e Ital, hanno parlato con decine di persone che hanno voluto chiedere informazioni su quanto sta accadendo.

 

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