AGRIGENTO. Tempi duri per i medici agrigentini che operano sul territorio, chiamati a scegliere sul loro futuro «ricollocamento». All'Asp di Agrigento infatti, sono stati convocati quasi un centinaio di medici che operano nei poliambulatori territoriali per annunciare le possibili soluzioni all'esubero di personale medico. Ma al termine della riunione voluta dal direttore generale Ficarra, gli animi e gli umori non erano comprensibilmente molto sereni. Il manager ha infatti riportato alla luce quanto sancisce una parte del Decreto Balduzzi recepita dall'assessorato regionale alla sanità, già ai tempi dell’assessore Russo, che ha fissato per le province siciliane, un numero massimo di medici creando, secondo la direzione aziendale, un’eccedenza per quanto riguarda la provincia agrigentina. «In provincia di Agrigento - ha spiegato Ficarra - i medici del territorio devono essere 243 mentre in servizio ce ne sono 91 in più, quindi anzichè 243 sono 334, per cui abbiamo due strade da percorrere o li ricollochiamo negli ospedali ed evitiamo la dichiarazione di eccedenza oppure li dobbiamo considerare in esubero». E sempre Ficarra ha snocciolato altri dati sottolineando con l’ Asp agrigentina, partita con un debito di 36 milioni di euro, debba ancora rientrare di ben 28 milioni. In pratica, per dare seguito alle richieste del governo regionale, il personale medico in esubero dovrebbe essere messo in mobilità regionale anche se la direzione dell’Asp sarebbe orientata a formalizzare velocemente le proposte di ricognizione e ricollocazione con ogni singolo medico per trovare una soluzione possibile e condivisa senza creare disagio sia ai medici che agli utenti finali. All’incontro ha preso parte anche il presidente dell’ordine dei medici, Giuseppe Augello. «L'Ordine dei medici di questa provincia - ha commentato - sicuramente seguirà questa vicenda con molta attenzione nell'interesse sia dei colleghi che vivono questo momento ma anche di riscontro nei riguardi dei pazienti». ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA