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Agrigento, trova un buono del 1880: oggi vale 184 mila euro

Sistemando i vecchi ricordi di famiglia nella casa degli avi, ha scoperto un certificato da 250 lire

AGRIGENTO. Tra le scartoffie si può trovare un tesoro. È accaduto ad un agrigentino di 69 anni, Giuseppe Adamo, che nel sistemare la casa dei suoi antenati si è imbattuto fortuitamente in alcuni vecchissimi ricordi di famiglia, tra i quali un certificato del Banco di Credito Romano emesso nel 1880 per il valore nominale di 250 lire, riscuotibile dal portatore. L’uomo, per accertare il valore reale del titolo, si è rivolto all’associazione Agitalia ed ha scoperto che quel vecchio certificato di deposito vale una fortuna, 184 mila euro.

A diffondere la notizia, attraverso un comunicato stampa, è stata l’associazione nazionale di consulenza e recupero di somme. «Il titolo è stato fatto stimare da un nostro consulente contabile - spiega Andrea Pallante della direzione di Agitalia - ed è risultato un valore monetario attuale, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per circa 134 anni di giacenza nelle casse dello Stato pari a circa 184 mila euro. Giuseppe Adamo ha conferito mandato al nostro ufficio legale per agire al fine del recupero della somma presso la Banca d’Italia ed il ministero delle Finanze, obbligati in solido ad "onorare" tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana. Abbiamo inoltrato la richiesta al Ministero dell’Economia ed a Bankitalia per il pagamento della somma».

L’associazione si occupa del recupero, attraverso azioni legali stragiudiziali e giudiziali, di titoli bancari e postali nonché di titoli di Stato e simili mai riscossi attraverso la consulenza e l’opera di un pool di professionisti esperti in diritto bancario, commerciale e tributario.
Adesso si attende la decisione del ministero che dovrà ratificare innanzitutto il valore reale del certificato e poi procedere alla liquidazione del titolo. Prima di giungere comunque alla materiale erogazione della somma, Adamo dovrà aspettare i tempi cosiddetti burocratici. Secondo l’associazione, si stima che recupero possa avvenire al massimo tra due anni,

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