FAVARA. Benché non si sia ancora insediata ufficialmente, operando in regime di "scavalco" con il Comune di Raffadali, per questa mattina il nuovo segretario comunale, Vania Italiano, ha convocato nel suo ufficio i quadri dirigenti per fare il punto sulla necessità di corrispondere con la Corte dei Conti, che ha sollecitato una serie di misure correttive dopo avere esaminato il rendiconto di gestione 2012, e sulla situazione economica dell'ente, non certo florida, dovendosi metter mano all'elaborazione del bilancio di previsione. L'incontro arriva proprio nella giornata in cui scade il termine utile per il pagamento della tasi, la tassa sui servizi indivisibili, da cui il Comune spera di ricavare circa 2 milioni e 300 mila euro. All'istituzione del nuovo balzello da parte del consiglio comunale nel settembre scorso è seguito un mare di polemiche, non solo perché l'aliquota è stata portata al 2,5 per mille per le prime abitazioni (e allo 0,5 per mille per le seconde case) ma anche perché la maggioranza non ha accolto alcune proposte per mitigare il tributo. "Nel bilancio di previsione - dice la dirigente dell'ufficio di Ragioneria, Carmelina Russello - caleremo le somme che riteniamo di incassare dalla tasi". Ma bisognerà fare i conti con i cittadini perché non è scontato che tutti pagheranno, un po' per rabbia, visti i continui salassi cui sono sottoposti, un po' perché molte famiglie ormai non sono più in grado di onorare gli impegni nei confronti della pubblica amministrazione sempre più invadente e sempre più esigente a fronte del poco o nulla che restituisce in termini di servizi. Il bilancio di previsione 2014, la cui approvazione era slittata al 30 settembre scorso (per cui adesso il Comune opera in regime di gestione provvisoria), dovrà tenere conto anche dei 3 milioni di disavanzo di gestione accertato con il conto consuntivo 2013. "Dobbiamo prevedere di coprire questo altro buco - aggiunge la dirigente Russello - anche se non obbligatoriamente nell'anno corrente potendosi spalmare il recupero nell'arco dei prossimi tre esercizi finanziari". Insomma, da una parte ci sta il cittadino inviperito dal peso delle nuove imposte e tasse che dovrà sopportare e che alleggeriscono non poco il suo portafogli, dall'altro c'è un Comune che ha necessità di mettere a posto i suoi conti anche perché sulle gestioni allegre del passato ha puntato gli occhi Corte dei Conti che ha chiesto di procedere ad una serie di misure correttive avendo notato saldi negativi nei bilanci dell'ente. (*UR*)