SCIACCA. Neanche un'offerta. Asta deserta per Torre Macauda e adesso il giudice dell'Esecuzione, Maria Cristina Sala, ha disposto, per la successiva vendita, il 13 e il 20 gennaio del 2015, un ribasso del 25 per cento rispetto alla valutazione di 19 milioni di euro. Delegato alla vendita è il commercialista Calogero Cracò.
Il giudice, che proprio ieri ha effettuato il saluto, al palazzo di giustizia, essendo stata trasferita al Tribunale di Palermo, ha firmato uno degli ultimi provvedimenti. Già venduti, invece, 16 appartamenti compresi in un lotto di 178. Sono stati incassati circa 700 mila euro.
Il secondo lotto, per 2 milioni e 200 mila euro, comprende il centro servizi e il terzo, per 760 mila euro, terreni di proprietà delle società esecutate. Infine, il quarto lotto, che comprende la struttura che ospitava un ristorante, il Vecchio Casale, per 600 mila euro. Il valore complessivo è di circa 22 milioni di euro. Per quanto riguarda i 178 residence a cui è stato attribuito il valore di 10 milioni di euro, la vendita continuerà il 2 dicembre senza incanto e il 9 dicembre con incanto.
Anche per questo lotto il giudice ha stabilito una riduzione del 25 per cento. I debiti di Torre Macauda ammontano a circa 40 milioni di euro. Oltre all'Ircac gli altri creditori sono le finanziarie Sagrantino Italy, Aspra Finance, Ital Fondiario e la Serit. L'albergo è chiuso dal 2012 quando, per qualche mese, è stato gestito dalla "Salento Way". E' stato l'ultimo impiego per i quaranta lavoratori che per anni sono stati all'opera a Torre Macauda.
Per fissare la vendita dell'albergo e di questi ultimi beni è stato necessario attendere una perizia di stima.
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