La cultura abbraccia non soltanto le forme di espressività, ma si allarga all’armonia fra esseri umani e pianeta. La mostra «Scart - Il lato bello e utile del rifiuto» si innesta così nello stream concettuale che ha ispirato il progetto Agrigento 2025 basato sulla relazione fra individuo, società e un’idea di natura dove i quattro elementi - acqua, terra, aria, fuoco - si intrecciano per creare la vita, mentre ogni manifestazione umana crea invece le diverse culture. Da oggi, giorno dell’inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura, e fino al 2 marzo, fra il foyer del teatro Pirandello e l’attigua cappella di Santa Sofia sarà possibile ammirare le statue di uomini e donne in movimento e i quadri realizzati con materiale di scarto come filamenti di pelle, cinture di sicurezza, scatole di surgelati e persino componenti di pc.
«Scart è il progetto artistico che esiste da 27 anni ed è pensato per sensibilizzare sui temi di recupero, riuso, riciclo - spiega Maurizio Giani, responsabile marketing di Hera Ambiente - un progetto che colleziona oltre mille pezzi, qui ne abbiamo portato venti che rappresentano l’uomo e la donna business, che camminano e guardano avanti a un futuro più sostenibile, oltre al quadro simbolo del tempio della Concordia realizzato con i legni delle barche abbandonate a Lampedusa e il ritratto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il quadro del tempio della Concordia è stato realizzato da una studentessa dell’accademia delle Belle arti di Firenze con alcuni degli oggetti che sono stati trovati su quelle barche: le cime, dei tessuti, delle bambole. Il quadro del capo dello Stato, realizzato con varie tipologie di rifiuti, ha una espressione semplicemente perfetta. Non è stato usato il pennello, ma solo materia. La volontà è quella di far capire quante cose possiamo fare con i rifiuti, prima di abbandonarli, capire che gli possiamo dare una seconda vita».
Scart è la piattaforma artistica del gruppo Hera, che grazie alla collaborazione con alcune fra le più prestigiose Accademie di Belle Arti italiane, trasforma i rifiuti in vere e proprie opere d’arte. Si tratta di un progetto artistico senza fini di lucro, che in oltre 25 anni ha realizzato oltre mille pezzi fra statue, quadri, oggetti di design e arredo, strumenti musicali, giocattoli e grandi installazioni.
Dunque, oltre alla valenza artistica, Scart è soprattutto un progetto crossgenerazionale di comunicazione e ingaggio dei cittadini verso stili di vita e consumo più sostenibili, centrati sul contrasto allo spreco e sull’uso intelligente di ogni risorsa. In questo senso, il linguaggio universale dell’arte, con la sua immediatezza e l’alchimia di inventare una nuova vita per ciò che era rifiuto, diventa un potente strumento per promuovere una diffusa cultura del recupero e comportamenti virtuosi per la salvaguardia dell’ambiente.
«Questa mostra è innanzitutto un invito per i giovani che saranno il nostro futuro - aggiunge Giani - perché possano riflettere e trasmettere anche ai genitori che non pensano a come recuperare i rifiuti».
La liaison fra Agrigento capitale della cultura e Scart è avvenuta attraverso l’accordo di collaborazione fra Hera e Seap, azienda agrigentina attiva nel trattamento e recupero dei rifiuti. Il progetto Seap, legato alla valorizzazione artistica del materiale di recupero, è parte integrante del programma Agrigento 2025 perché fondato su un’idea vasta di cultura.
«Oggi, assieme al primo gruppo italiano nel settore ambiente - spiega Sergio Vella, patron della Seap - , abbiamo voluto dare maggiore senso a questa mostra, portando qui delle opere che fanno capire come la materia racconta, guardando verso un’economia circolare e una sostenibilità che, come da cultura, va fatta comprendere alle giovani generazioni».
Foto di Giovanna Neri
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