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Agrigento, l’allineamento tra i templi e le stelle riscrive la storia dei culti di Akragas

Apollo e non Giunone, Afrodite e non Demetra: via agli studi di archeoastronomia per accertare i riti degli antichi abitanti della Valle

Alla Valle dei Templi di Agrigento nuove scoperte dalla «scienza delle pietre e delle stelle», la disciplina che studia il rapporto tra uomo, architetture e cosmo. Le intuizioni, frutto dell’archeoastronomia, riguardano il ruolo della luna rispetto al tempio oggi chiamato di Demetra e Persefone. Secondo gli studiosi, è possibile che gli abitanti dell’antica Akragas l’avessero invece dedicato alla dea Afrodite. È quanto emerso grazie all’Istituto di Archeoastronomia siciliana (Ias) ed ai suoi esperti intervenuti al meeting internazionale della società europea di Astronomia Culturale (Seac) che si è svolto al Monastero dei Benedettini dell’Università di Catania alla presenza di studiosi provenienti da tutto il mondo. Oltre 70 scienziati per un evento unico nel suo genere promosso dall’Istituto di Archeoastronomia siciliana con il presidente Andrea Orlando, insieme a Sebastiano D’Urso, docente dell’Università di Catania; dalla Società Europea di Astronomia Culturale e dall’ateneo catanese.

Il tempio di Demetra

Questo tempio, costruito sulle pendici orientali della rupe di Atena, appartiene alla fase finale del periodo arcaico (480-470 a.C.) ed è tradizionalmente attribuito alle divinità eleusine. «L'analisi archeoastronomica – spiega Orlando, astrofisico e presidente dell’Ias - suggerisce una connessione con la Luna e apre nuove prospettive nell'attribuzione del tempio. Infatti, il fronte orientale presenta una declinazione molto vicina ai -27 gradi, e quindi l'edificio è uno dei rari esempi di templi greci che non è orientato all'interno dell'arco del sol levante. Inoltre il fronte occidentale, che guarda verso l'acropoli di Akragas produce una declinazione molto vicina a quella della luna al massimo arresto settentrionale. Su questo lato fu costruita una vasta spianata artificiale che molto probabilmente era il luogo in cui si riunivano le processioni notturne dopo l'ascesa al tempio».

Il tempio di Giunone

Secondo il professor Giulio Magli, che ha diretto la campagna di studi, tra le ipotesi vi è quella dell’attribuzione del tempio di Giunone al dio Apollo. Questa proposta sarà oggetto di ricerche e approfondimenti ma apre un nuovo e interessante dibattito sulla Valle dei Templi di Agrigento e la sua unicità.

I primi studi

«Il primo studio acheoastronomico sui templi greci di Agrigento, realizzato da me, insieme a Giulio Magli del Politecnico di Milano e Robert Hannah dell’Universita di Waikato – aggiunge Orlando – portò gli scienziati a scoprire che tutti i templi dell’antica Akragas possiedono un orientamento solare, tranne uno: il tempio C, cosiddetto di Demetra e Persefone, che è invece legato alla luna». I risultati potrebbero aprire nuove prospettive nella comprensione di culti antichissimi, e valorizzare ancor di più un luogo straordinario già patrimonio Unesco dal 1997. Secondo Orlando, «Agrigento potrebbe infatti diventare capofila del primo itinerario archeoastronomico d’Italia, un progetto che porterebbe a valorizzare siti archeologici che possiedono una chiaro legame tra architetture e cielo».

L'allineamento

Secondo gli studi il tempio di Persefone e Demetra venne costruito rivolto al tramonto della luna piena più vicina al solstizio d’inverno. «Questo particolare allineamento con la luna che si ripresenta ciclicamente ogni 18,6 anni circa – conclude Orlando - sarà visibile proprio tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Un appuntamento quindi da non perdere per osservare la luna piena che tramonta sull’acropoli in allineamento con l’asse del tempio di Demetra».

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