Morto a Sassari l'intellettuale siciliano Bisaccia: era direttore dell'Accademia di belle arti
Si è spento questa mattina a Sassari un uomo di grande cultura e molto stimato in ambito lavorativo nato nella provincia di Agrigento. Dopo una lunga malattia è morto in ospedale Antonio Bisaccia che a Sassari, in Sardegna, era direttore dell'Accademia di belle arti Mario Sironi. Il 58enne nato a Ravanusa, era anche un autore molto attivo e dirigeva la rivista "Parol, quaderni d'arte e di epistemologia. Bisaccia, laureatosi a Bologna nel 1964 in "discipline delle arti, della musica e dello spettacolo" era sposato e padre di due figlie. Nella sua lunga e apprezzata carriera si è occupato dei rapporto tra il cinema, le arti e le nuove tecnologie della comunicazione. Era anche il presidente della Conferenza nazionale dei direttori delle Accademie italiane e qualche anno fa era stato nominato presidente del consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (Cnam), un organismo consultivo del ministero dell’università e della ricerca che si occupa del sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale.
Il cordoglio dell'Afam (Alta formazione artistica e musicale)
L’Afam piange la prematura scomparsa di Antonio Bisaccia, titolare della cattedra di Teoria e metodo dei mass-media nella nostra istituzione e attuale direttore dell’Accademia di belle arti “Mario Sironi” di Sassari. Raffinato studioso ed intellettuale, in questi anni Antonio Bisaccia ha svolto un prezioso ed appassionato lavoro, a cui aveva votato in buona parte la sua esistenza, di presidente della conferenza dei direttori delle Accademie di belle arti e d’arte drammatica e recentemente come presidente del Cnam, Consiglio Nazionale per l’Alta formazione artistica e musicale. Dall’alto di questi incarichi, Antonio Bisaccia ha ottenuto risultati insperati ed a lungo attesi, ottenendo dal Ministero dell’università concrete concessioni, come l’attivazione dei Dottorati di Ricerca ed il reclutamento su base nazionale del corpo docente, finalizzate ad una non più rinviabile parificazione del comparto Afam-Alta formazione artistica e musicale con l’università. Non sarà facile raccogliere l’eredità di Antonio ma sarà necessario farlo per portare a compimento, in sua memoria, quella che era la sua aspirazione ed il suo sogno.