Gli scavi archeologici nella zona dell’antico teatro ellenistico continuano a stupire. E a restituire preziosissime testimonianze del passato: oggetti, ambienti, mura e tanto altro. Alla vigilia della conclusione della campagna di ricerche il Parco Archeologico Valle dei Templi tira le somme. Le attività sono state curate in collaborazione con l’Università di Catania e dal Dicar del Politecnico di Bari, in convenzione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi.
«Le indagini di quest’anno – spiega il direttore del Parco, Roberto Sciarratta - che hanno visto la partecipazione di un notevole numero di studenti e laureati dei due Dipartimenti, hanno dato risultati di straordinario interesse per la conoscenza della storia dell’area, soprattutto per le fasi precedenti alla costruzione dell’edificio teatrale e per quelle successive al suo abbandono». I risultati della campagna di scavi verranno illustrati meglio domani nei locali del Parco presso Case Sanfilippo, nel corso di una conferenza stampa, dallo stesso Sciarratta e dagli archeologi impegnati nelle attività. In questi mesi a riemergere sono stati non solo parti del prezioso teatro ellenistico, ma anche un pezzo importante della storia urbana di Agrigento greca e romana e altre rilevanti testimonianze. Gli studiosi, infatti, nei pressi del teatro hanno scoperto un edificio tardo arcaico, forse una fontana, un imponente sistema di terrazzamenti che permetteva di superare il dislivello tra la plateia e l’agorà, oltre a diverse altre strutture idriche, fontane e una grande cisterna databile intorno al V secolo a.C.
«Continuiamo a credere nella natura viva dell’archeologia che in Sicilia – afferma l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà - ci dona costantemente grandi emozioni. Proprio per la prosecuzione degli scavi relativi al Teatro ellenistico di Agrigento, come assessorato abbiamo destinato un ulteriore milione di euro di fondi Psc che andranno ad ampliare l’area di scavo, consentendoci una migliore lettura del sito archeologico.
In occasione delle Giornate dell’Archeologia i cantieri sono stati resi fruibili grazie ad una iniziativa di CoopCulture. «Permettere ai visitatori del Parco di seguire dal vivo il lavoro degli archeologici, è stato come farli entrare a far parte del nostro mondo di studiosi spesso visti come scollegati della quotidianità - aggiunge Sciarratta -. Abbiamo raccontato invece la passione di chi ogni giorno vive per la bellezza e la cultura».
Alla Valle dei Templi è aperto un secondo cantiere di scavo, nel tratto della campagna tra il Tempio di Giunone ed il Tempio della Concordia sono riemersi due isolati e ampie porzioni di due abitazioni, con un oikos – il cuore della casa ricchissimo di ceramiche, contenitori da dispensa, lucerne, un piede di louterion, monete in bronzo, attrezzi da carpentiere e uno straordinario oggetto in bronzo.
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