La foce del fiume Akragas rinascerà: verranno creati percorsi di interesse ambientale, naturalistico e paesaggistico, ma anche spazi da destinare a finalità didattico-culturali. Ma sarà anche un’operazione di recupero della memoria storica che mira a restituire ad Agrigento il proprio passato, creando una continuità tra la costa e la Valle dei Templi.
L’assessorato regionale dei Beni Culturali, su progetto del Libero consorzio, ha desinato per la foce del fiume Akragas - luogo in cui anticamente sorgeva un importante porto e sede di un Emporium dove si svolgevano gli scambi commerciali - 1.390.000 di euro di fondi Poc. Il progetto, che comporta il complessivo ripensamento dell’intera area dove oggi si trovano edifici abbandonati in condizioni di assoluto degrado – tra cui «la focetta» un edificio che risale agli anni ‘50 dello scorso secolo -, prevede appunto il recupero di spazi.
«Si tratta – ha detto, ieri, l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, - di dar corso a un’operazione di recupero della memoria storica che mira a restituire ad Agrigento il proprio passato, creando una continuità tra la costa e la Valle dei Templi, rapporto che nel tempo ha subito una frattura. Molti dei progetti finanziati dal governo regionale attraverso l’assessorato dei beni culturali in questo ultimo anno tendono a ricostruire un tessuto che valorizzi la città di Agrigento nella sua complessità e continuità: Parco archeologico, centro storico, area costiera sono, infatti, tutti elementi che vanno connessi per offrire una visione globale della città».
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