La giunta regionale ha deliberato lo stanziamento di 7 milioni di euro destinati alla realizzazione del progetto di musealizzazione del Complesso di Santa Margherita di Sciacca e alla sua trasformazione in Museo Regionale, come da legge del 1991. Ne ha dato annuncio il deputato regionale Matteo Mangiacavallo che parla, a tal proposito, di un lavoro di squadra, in atto ormai da diversi anni, per il raggiungimento di uno dei più importanti obiettivi per il rilancio della città di Sciacca, da un punto di vista culturale e turistico.
“I 7 milioni di euro destinati dal governo regionale alla realizzazione del Museo Regionale di Sciacca non arrivano oggi, così, per caso, ma sono il frutto di un lavoro di squadra che va avanti da diversi anni– dichiara Matteo Mangiacavallo – ricordo ancora quel giorno, in Sala d'Ercole, in cui ne parlammo con l'assessore Armao e il compianto Sebastiano Tusa e manifestammo la volontà di completare un percorso iniziato diversi anni fa con un progetto dell'arch. Michele Benfari, oggi soprintendente ai Beni culturali di Agrigento. Fu in quel momento che trovammo la soluzione, che diventò legge diversi mesi dopo, di trasferire i beni dall'Asp di Agrigento al patrimonio della Regione Siciliana. Tasselli che si aggiungono ad un disegno, proseguito nella memoria di Sebastiano Tusa, che per volontà del presidente Musumeci e dell'assessore Gaetano Armao, oggi ha finalemente anche la disponibilità economica per completarne l'iter”.
“Iter che è fermo in Prefettura ad Agrigento – continua il deputato saccense – da diversi mesi. Agli inizi del 2020, infatti, l'ASP di Agrigento, grazie al lavoro svolto dal dott. Mazzara, aveva deliberato e trasferito al Prefetto la volontà di andare avanti con la liquidazione della Fondazione Pardo, che oggi detiene il possesso dell'immobile, su cui peraltro pende il pagamento delle imposte comunali che ammontano a circa 120.000 euro. Rimangono pochi i nodi da sciogliere per poter andare avanti ma resto fiducioso a tal proposito perché, fortunatamente, ci sono le volontà di tutte le parti in causa per poter concludere l'annosa vicenda nel più breve tempo possibile. Il covid ha rallentato un processo per il quale c'è stato anche il forte interessamento e la spinta del soprintendente Michele Benfari che, come noi, vede questa come l'occasione unica per la realizzazione del progetto”.
“Progetto che vidi per la prima volta nel 2013 – conclude Mangiacavallo – me ne parlò Michele Termine con Pippo Alongi. Con loro abbiamo mosso i primi passi per districare il bene dalla vicenda Pardo. E ne parlammo con l'assessore regionale pro-tempore, la compianta Maria Rita Sgarlata, anch'essa disponibile a portare avanti la cosa. Anche l'allora sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola è stato sempre presente alle varie interlocuzioni con la soprintendenza ai BBCC di Agrigento. Da sempre, insomma, esiste un lavoro di squadra, ciascuno per la sua parte e per il suo ruolo, oltre a un contatto continuo tra noi che continua fino ai giorni d'oggi. Lavoro di squadra che, sicuramente, invece, è purtroppo mancato nella città di Sciacca negli ultimi tre anni dove ho potuto registrare, tristemente, la ricorsa di alcuni ad intestarsi meriti che sicuramente non erano i propri”.
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