Lo scorso 5 dicembre sono scadute le cariche del Teatro Pirandello. Le visite alla Valle dei Templi sono sospese fino al 15 gennaio. Una situazione di stallo, dettata dall’emergenza pandemica che non piace ad uno degli addetti ai lavori Emanuele Farruggia. «È necessario riprogrammare e ripartire, perché una città senza cultura rischia di morire».
Dice il presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi, che aggiunge «lo scorso mese di marzo è calato il sipario improvvisamente su tutti i teatri e la nuova stagione di fatto non è mai partita mettendo in ginocchio un settore già fortemente provato. Il mio pensiero è rivolto a tutti gli operatori diretti e indiretti, attori, registi, produttori, organizzatori di eventi, ma anche sarte, truccatrici, tecnici luce, audio, musicisti, cameraman e non solo che lavorano anche dietro le quinte. Chi pensa che il teatro, la musica, il cinema siano beni dei quali fare tranquillamente a meno, non si rende conto che con la cultura si innesca un circolo virtuoso, un indotto, che rischia in questo momento buio di non arrivare alla fine del mese o di vedere svanire un’intera vita di investimenti e disacrifici. Il pubblico, in sicurezza, ha diritto di tornare ad emozionarsi davanti ad un palco, a ritagliarsi una parentesi di cultura e di magia. Mi auguro –sottolinea Farruggia – che i teatri, compreso il Pirandello di Agrigento, possano al più presto riprendere le loro attività a pieno regime, ovviamente nel rispetto delle norme di contenimento per il contagio, così come si possa tornare a visitare i siti archeologici, la Valle dei Templi, e i musei, anch’essi chiusi fino al 15 gennaio prossimi a causa della pandemia».
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento-Caltanissetta-Enna del Giornale di Sicilia.
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