Grande festa per la Chiesa agrigentina che ha celebrato la "Dedicazione della Basilica Cattedrale San Gerlando", non più sul sagrato del Duomo, ma sull'altare maggiore della riaperta “Chiesa Madre”, dopo otto anni di chiusura forzata per il rischio di crolli. Dal 2011 al 2018, a causa della interdizione al culto, l'arcivescovo, cardinale Franco Montenegro, ha celebrato, tale ricorrenza annuale, sul sagrato della navata sud. "Finalmente - ha esordito don Franco Montenegro nell'omelia - abbiamo la gioia di celebrare nella nostra cattedrale la festa della sua dedicazione, ricordare cioè il giorno in cui fu consacrata. Oggi - ha proseguito - che è la festa della chiesa madre di tutte le Chiese della Diocesi, è di conseguenza la festa della comunità cristiana che, in questo tempio, ha le sue origini e la sua storia realizzata dal sangue dei martiri, dagli insegnamenti dei suoi Vescovi, dalla fede e dalla carità dei nostri padri. È una storia che mentre ci ricorda il passato e ci inserisce nell'oggi, comunicandoci la consapevolezza di essere noi “pietre vive”, ci proietta anche al futuro. Ricordiamo le parole di Paolo: «In Lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito". La messa solenne è stata concelebrata dal vescovo di Mbulu, diocesi della Tanzania. "È Chiesa - ha detto l'arcivescovo di Agrigento, riferendosi al vescovo della Tanzania ospite della diocesi agrigentina - quando le porte sono aperte, quando l'altro non è uno straniero. Così come abbiamo ospitato lui, dovrebbe valere per tutti, non può essere il colore della pelle a farci diversi. Il colore del cuore è uguale per tutti". La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola