Un nuovo tesoro per Agrigento. Si tratta del busto reliquiario di Santa Vittoria esposto nella cattedrale di San Gerlando dove rimarrà fino al prossimo mese di ottobre e presentato alla città oggi, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi in Cattedrale.
Il percorso espositivo, incentrato sulla figura di Santa Vittoria e le compagne martiri, si articola attraverso una selezione delle testimonianze storico-artistiche e documentarie più significative presenti nella diocesi di Agrigento. Con la presenza di manoscritti (Atti dei Vescovi, visite pastorali, Atti notarili) e primi testi a stampa (martirologi e agiografie) la mostra soddisfa le finalità didattico-evocative dell’arte sacra e del patrimonio degli istituti culturali (Museo, Archivio e Biblioteca) per fare uscire dall’ombra la memoria locale che custodiscono, riconoscendo in essi strumenti di ricerca utili per il rilancio identitario della comunità ecclesiale agrigentina.
In mostra la più antica iconografia pittorica di Sant’Orsola e le compagne martiri, proveniente dalla chiesa di San Biagio di Cammarata, realizzato nel 1598, pochi anni dopo l’arrivo delle reliquie a Cammarata, direttamente da Colonia, per volontà del conte Ercole Branciforte (1582). Il pregevole dipinto prende come modello iconografico il busto reliquiario di Santa Vittoria realizzato dall’argentiere palermitano Salvatore Lancella, e ricostruisce tutta la storia dell’arrivo delle reliquie delle Sante martiri giunte nella diocesi di Agrigento. Oggi, la Chiesa agrigentina, rinvigorisce la devozione verso i santi locali, protettori della fede cristiana, poiché riconosce in essi il fondamento della propria storia e della propria identità.
Il restauro del busto reliquiario di Santa Vittoria è stato realizzato dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e ha permesso una collaborazione integrata tra Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenza di Agrigento, Museo Diocesano, Archivio Capitolare, Archivio storico diocesano e Biblioteca diocesana del Seminario.
Il restauro conservativo, oltre ad essere un evento importante per la chiesa agrigentina poiché ridà splendore ad un’opera d'arte cinquecentesca di rara bellezza, permette, attraverso lo studio delle fonti, di ricostruire, documentare e recuperare la storia e il culto di santa Vittoria in Agrigento, riconosciuta come Patrona principale minore della Chiesa Agrigentina, dopo san Gerlando.
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