L'industria della neve, che da oltre cinque secoli fino al 1960, ha caratterizzato i due comuni agrigentini di San Giovanni Gemini e Cammarata raccontata nel libro "La Via del Ghiaccio" di Alberto Traina ed Ester Barone.
Il progetto nasce nella Sicilia centro-occidentale allo scopo di valorizzare e ridare identità a un territorio ancora poco conosciuto. Oltre 30 gelatieri, tra l'800 e i primi del '900, di cui 20 appartenenti alla dinastia dei gelatieri La Rocca, esercitavano questa attività grazie alle vicine neviere ubicate sul monte Cammarata, dove i due giovani ne hanno segnalato circa 40, molte ancora in buono stato.
I due ricercatori hanno documentato questa passata realtà con tanto di tecniche e procedure per la raccolta e conservazione della neve; attrezzature da lavoro quali, pale a cucchiaio, spade e martelli; figure professionali specifiche del settore come il battitore del tempo, il contabile del ghiaccio, lo spataloro che riusciva a intagliare blocchi di ghiaccio in serie da 115 kg per ciascuno e, preziosa chicca del repertorio storico, i Canti dei nevaioli.
La "Via del Ghiaccio" racchiude un lavoro di ricerca e raccolta di documentazione inedita, condotto in archivi storici, biblioteche e collezioni private. Il materiale preso in esame è così vasto da trovare svariati campi d'applicazione come nella gastronomia, distilleria e medicina antica, antropologia, didattica e turismo.
Il progetto è stato interamente realizzato e finanziato in collaborazione con la Suite del Gusto, Cantina di Salumi Artigianali che si propone promotrice del patrimonio enogastronomico del territorio con menù tipici e degustazione del gelato a pezzo secondo l'antica ricetta.
La Suite è gestita da due giovani imprenditrici che assieme agli autori del progetto sono diretti discendenti dei La Rocca. Commercianti di ghiaccio e proprietari di neviere per ben due secoli a partire dai primi dell'800, i La Rocca hanno detenuto il monopolio di questo insolito bene di consumo.
Il sindaco di San Giovanni Gemini, Carmelo Panepinto, ha creduto nel progetto e messo a disposizione il centro fieristico del suo Comune dove i due giovani ricercatori hanno allestito una mostra storico fotografica permanente con varie sezioni.
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