Il vento come onda della vita che unisce e separa è il filo conduttore di MigrArti Film Fest, che prenderà il via domenica 8 luglio e si concluderà mercoledì 11 a Caltabellotta.
La prima rassegna sul cinema in Sicilia che guarda oltre i propri confini e il colore della pelle si terrà davanti alla Cattedrale della cittadina dell'agrigentino Qal'at Al-Ballut, il nome in arabo di Caltabellotta, un luogo noto alla storia perche' proprio su quelle terre venne firmata, il 31 agosto del 1302 , la pace tra Angioini e Aragonesi, ponendo fine alle guerre dei Vespri Siciliani.
Sono oltre quattromilacinquecento, tra lungometraggi, corti, documentari e film di animazione, i lavori presentati, e dopo un'accurata e difficile selezione, andranno in concorso poco più di quaranta titoli. Il tema dell'integrazione e dell'internazionalizzazione delle culture, lanciato dalla rassegna cinematografica, ha coinvolto registi affermati ed esordienti di tutto il mondo: dall'Iraq all'Arabia Saudita, al Canada, agli Stati Uniti, e poi Francia, Svizzera, Germania, Italia, Romania, Grecia, e ancora Siria, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Marocco, Tunisia, Giordania, Kuwait, Bahrein, Cina, Corea e Turchia.
Tutti i lavori, compresi quelli che non andranno in concorso, saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese, una scelta voluta dalla direttrice artistica, Sabah Benziadi (nata in Algeria), unica donna araba ad organizzare un festival di cinema sui migranti in Italia, docente all'Accademia di Danze Orientali a Palermo.
In prima nazionale verrà proiettato il film "Io sono il colonnello" di Michelangelo Gratton, che narra la storia di un soldato italiano, figlio di emigrati del Sud, coinvolto nella missione di pace in Bosnia. Alla rassegna verrà affiancata una sezione dedicata ai libri: scrittori, scrittrici e poeti presenteranno le loro opere al pubblico, i titoli avranno uno stretto il legame con il tema dell'immigrazione, dell'integrazione e dell'accoglienza.