AGRIGENTO. Sarà aperto da venerdì 5 gennaio nella Chiesa del Purgatorio a Sambuca di Sicilia, il MuDiA, uno dei Poli espositivi del Museo diffuso della diocesi di Agrigento, un percorso tra tesori artistici e testimonianze di Fede. Lo spazio museale è allestito all’interno della seicentesca chiesa chiusa in seguito al terremoto che la notte del 15 gennaio del 1968 devastò la Valle del Belice, e che ora - in seguito ad un accurato restauro ed allestimento - è destinata a museo d’Arte Sacra. Un’ulteriore offerta culturale all’insegna dell’identità e del recupero della memoria nel paese che ha conquistato il titolo di «Borgo dei Borghi». Alla cerimonia inaugurale, che si svolgerà alle ore 11, parteciperanno l’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, la sovrintendente di Agrigento, Gabriella Costantino, il sindaco di Sambuca Leo Ciaccio, l’arciprete don Lillo Di Salvo e il direttore del MuDiA. don Giuseppe Pontillo. L’itinerario museale si sviluppa all’interno di quattro sale con un percorso organizzato tematico: la sala Feliciana con opere del pittore Fra Felice da Sambuca e lo spazio destinato alla scultura lignea. Poi la Sala Planeta con i cimeli appartenuti a Mons. Diego Planeta ultimo Giudice della Apostolica Legazia e Arcivescovo di Brindisi. Nelle altre due sale sono esposti vasi e suppellettili in argento e parati sacri realizzati molto probabilmente nei due cenobi sambucesi, il Monastero Benedettino e il Collegio di Maria. «Infine - aggiunge il vicesindaco ed assessore alla cultura Giuseppe Cacioppo - la sala dedicata a San Giorgio, memoria recuperata e omaggio al primo patrono di Sambuca. L’ultima sala, infatti, conserva quanto è stato strappato alla demolizione della chiesa omonima nel 1959». Al suo interno un mezzobusto reliquiario d’argento del Santo, due statue lignee tardo cinquecentesche, un quadro raffigurante «I Santi Quattro Martiri Coronati» attribuito a Pietro Novelli, un affresco medievale della «Madonna del Latte». «L'apertura della chiesa e l’inaugurazione del Museo d’Arte Sacra - dice il sindaco Leo Ciaccio - è il primo evento previsto all’interno del ricco calendario di iniziative per il 50/esimo anniversario del terremoto del Belice. Un segnale di rinascita e di bellezza. Tra le altre manifestazioni in programma, anche la riapertura della Chiesa Madre, edificata intorno al 1420 e chiusa dal 1968 in seguito ai danni provocati dal sisma». Il MuDIA resterà aperto ogni giorno da Martedì a Domenica e si aggiunge al già ricco percorso offerto ai turisti del Borgo.