CANICATTI'. Dopo la casa di famiglia del giudice Rosario Livatino a Canicattì, già sottoposta a tutela nel 2015, è stata dichiarata di interesse culturale anche l’autovettura nella quale il giudice viaggiava quando venne sorpreso e ucciso da un commando mafioso il 21 settembre 1990 sulla statale Caltanissetta-Agrigento che percorreva ogni giorno per recarsi al lavoro presso il Tribunale di Agrigento . Il vincolo alla Ford Fiesta, apposto con Decreto a firma del Dirigente Generale Gaetano Pennino e ai sensi dell’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici, è stato proposto dalla Soprintendenza di Agrigento con l’auspicio che la macchina insieme alla dimora del giudice possa incarnare la memoria collettiva della lotta alla mafia a favore delle nuove generazioni perché seguano l’esempio di rettitudine, correttezza e statura morale rappresentato dalla figura di Rosario Livatino.